lunedì 22 ottobre 2007

Cash gratis

Qualche mese fa Omar Martini (Black Velvet Editrice) mi ha chiesto se organizzavamo una serata di lancio dell'edizione italiana della biografia su Johnny Cash, titolo "Cash - I See a Darkness" di Reinhard Kleist.
Trovare il gruppo adatto, il locale, la data, lo sponsor e partire non è stato difficile.
Gli USED CARS mi sono venuti in mente subito, sapevo che conoscevano Cash, perché ad un concerto gli avevo sentito eseguire una cover.
Il locale doveva avere delle caratteristiche specifiche per accogliere un gruppo così strutturato, (2 chitarre, basso, tastiera, batteria e 3 voci) quindi dovevano esserci anche le condizioni percui il gruppo fosse seguito a modo. Mi sono convinto che il Milk Club sarebbe stato addatto anche perché sapevo che Andreone avrebbe curato i misicisti come se fossero stati suoi figli. Ho avuto ragione.
La data, ha subìto un po' di cambiamenti perché sia gli Used Cars (con il nuovo disco alle porte e con l'inno del Festiva della Scienza in elaborazione) e Omar (in fremente preparazione per il Festival di Lucca) avevano impegni e scadenze da rispettare.
Lo sponsor, non ho avuto alcuna difficoltà, perché da Comics Corner la fumetteria di via Fiasella, sanno cosa vuole dire vendere Fumetti e promuoverli. Sanno bene che cosa deriva dal alzare il livello promozionale di un prodotto e sanno cosa è un prodotto alto.
La serata è partita a rilento ma ha avuto un successo notevole, il locale era pieno e il gruppo ha fatto pubblicità al volume, alla Black velvet e a Comics Corner fino alla fine, si sono fatti in quattro e la gente ha ballato cantato e si è divertita. Insomma BENE!
Non ho idea delle vendite del Libro. Ho però la sensazione che ci abbiamo fatto di nuovo la figura dei Genovesi. Qualcuno ha comprato e sono certo che ha anche apprezzato.
Però mi chiedo un paio di cose:
Dove sono finiti tutti i cultori di Johnny Cash che a Genova millantano una passione smodata per il suo Country?
Soprattutto dov'era tutta la gente che sostiene di conoscerlo e di amarlo?
Boh?
Ho solo da dire una cosa a questi.
Cari appassionati di Johnny Cash, vi siete persi una serata fe-no-me-na-le, gli USED CARS sono uno dei migliori gruppi Rock di Genova, il fumetto però riuscite ancora a recuperarlo da Comics Corner in VIA FIASELLA, approfittatene è un prodotto che non può mancare nella vostra libreria.


Qualche Link:
www.theusedcars.com
www.blackvelveteditrice.com/
www.johnnycash.com/
it.wikipedia.org/wiki/Johnny_Cash
www.reinhard-kleist.de/

martedì 15 maggio 2007

Il carbone è roba da befane

"Se fate i cattivi la befana vi porterà il carbone. Eravamo piccoli quando questa "punizione" venne veicolata dal carbone dolce, quello buono che sì ti lasciava la lingua completamente nera ma era buono, ma buono eh!
Poi siamo diventati dei bambini grandi e abbiamo capito che il carbone non era quello dolce. Il carbone vero se lo mangi fa un po' schifo, dicono. Allora ecco svelato il paradosso, se faccio il cattivo anzichè i dolci, che sono buoni, mi danno il carbone che fa schifo, quindi non devo fare il cattivo.
Sapete cosa c'è? C'è che oggi che sono un importante dirigente di una grande compagnia energetica, non ho mai assaggiato manco una briciola di carbone. Quindi secondo me il carbone è buono e se lo uso sono ancora un bambino buono.
Un anonimo dirigente
(perché oggi come oggi c'è qualcuno che ce l'ha con noi)"


Sul Blog di Carlo Bocchio si analizza bene l'argomento, meglio di quanto può fare un guitto come me. L'argomento è complesso e fondamentalmente molto serio e nonostante l'incipit di questo post banalizzi vi consiglio di andare a leggere un po' da questi links.
prostitumore.blogspot.com/
nocoketarquinia.splinder.com/

lunedì 16 aprile 2007

Il fumetto nuoce gravemente alla salute.

Leggendo molti blog di autori, fumettisti e fumettofili vari, noto serpeggiare una preoccupante ansia.
"Il fumetto bello è così, il fumetto brutto è cosà", "le graphic novel sono più belle", "il fumetto seriale è molto più bello", "il fumetto deve essere supportato da un disegno degno di tale nome", "il disegno deve essere accessorio alla narrazione" e via dicendo.
Allora dico anche io la mia. Che palle!!! :-)

Il momento attuale secondo me è uno dei più floridi e positivi che si siano mai visti. Come giustificare i cali di vendite in Italia allora? io non lo so, non sono un editore ma un ideuzza me la sono fatta. I fumetti sono diventati tantissimi, escono una quantità di titoli abnorme che per starci dietro bisogna dire addio a 3 o 4 stipendi. Tra tutti questi escono fumetti buoni e fumetti meno buoni ma escono anche fumetti geniali. Prendersi la fregatura è diventato più facile ma è anche diventato più facile scegliere e quindi oggi come oggi si preferisce premiare (con l'acquisto, si intende) il fumetto che ha un po' più di ciccia, quello che nutre il cuore oltre al cervello e alcune case editrici si sono specializzate a pubblicare prodotti coinvolgenti per davvero.

Prendiamo "S." di Gipi o "The Losers" di Diggle e Jock ma secondo me anche nel seriale italiano qualche bell'esperimento è stato fatto e si sta facendo, ad esempio non era male "John Doe" di Bartoli e Recchioni (cosa è stato della scintilla iniziale non ha importanza) il nuovo progetto di Enoch e Vietti "Drago Nero" (che mutua John Bolton? speriamo di no) è un progetto che sulla carta promette bene. "Gea" dello stesso Enoch è stata una bellissima avventura.
Non voglio fare una lista di ciò che mi piace quindi mi fermo. Dico solo che il fumetto di etichetta non mi pare soffra così tanto e che gli addetti ai lavori competenti ci siano tutti e allora perché questa gara a chi è più bello?
Anche qui mi sono fatto un idea. Una volta si parlava della CRISI DEL FUMETTO, una volta era colpa degli editori che non investivano, poi erano le case di distribuzione, poi le librerie che non ordinavano, poi la poca cultura del prodotto, (riporto ricordi di chiacchierate con editori in circa 10 anni di fiere varie) oggi si cerca di attribuire la colpa al tipo di prodotto editoriale, da qui la Graphic Novel è nobile, il Romanzo a fumetti è più figo, il seriale è più divertente, si cerca di attribuire al proprio settore di Produzione/Fruizione l'aggettivo migliorativo, insomma si prova a darsi un tono. In più mettiamoci il fatto che il blog è uno strumento diretto per esprimere concetti con immediatezza e ricevere risposte veloci e il gioco è fatto. Fiumi di gente che parte discutendo e finisce litigando. Che tristezza. :-(

Allora faccio un appello a te caro lettore, io credo che i fumetti di oggi non abbiano nulla da invidiare ai fumetti del passato. Esistono ancora ottimi narratori e ottimi disegnatori e anche ottimi autori completi, basta avere la voglia di scrivere belle storie ma anche la voglia di cercare e leggere le belle storie. Se vuoi puoi sottoscrivere questo post per rassicurare Autori e Lettori che il fumetto che producono e leggono è buon fumetto e che il gusto personale non viene messo in discussione. Sembrerà forse inutile e infatti lo è ma se qualcuno non fa qualcosa presto ci troveremo invasi da un branco di checce isteriche pronte a grafiarci tutti solo perché abbiamo detto che preferiamo Geppo a V for Vendetta. Dai pazza cosa stai aspettando!?

giovedì 29 marzo 2007

NUMERO6 - New clip

Numero6 "verso casa"

Aggiungi al profilo personale | Altri video
Questa è più una segnalazione, è uscito il nuovo video dei Numero6, firmato Bitossi, Piccardo, Vignolo. Il Piccardo in questione altri non è altri che mio fratello.
Uno dirà: "sai che forza, fa pubblicità al fratello maggiore..." forse a ragione.
Dico solo questo: Andate a vederlo il link è questo http://www.myspace.com/numero6 e poi ditemi se i Numero6 non sono seriamente un progetto figo.
Le location sono nei boschi di Cassano Spinola, atmosfera davvero umida...


Nel frattempo già che ci sono faccio un'altro spot al disco dei "Tre allegri ragazzi morti". Li sento da un po' di tempo e "La seconda rivoluzione sessuale" è un disco molto più maturo dei passati dischi. Ci sono un po' di sonorità che ricordano questo e quello ma è fatto davvero bene, bei testi, belle melodie (belle energiche), sonorità misuratissime e comunque questo fatto di sentirci ogni tanto gli USTMAMO, gli AFTERHOURS o gli SNAPORAZ e anche qualche pizzico dei VIRGINIANA mi riporta indietro a dei bei ricordi in musica, colonne sonore a momenti felici, forse felici proprio perché accompagnati da questa colonna sonora.

venerdì 23 marzo 2007

Appunti da Ginevra

Lo ammetto. L’ultima versione della golf non mi ha mai fatto impazzire. Non è brutta, anzi, ma sin dall’inizio mi ha lasciato abbastanza indifferente. Cosa che non è successa per la versione Variant che la Volkswagen ha presentato al Salone di Ginevra, a mio parere la novità più brutta della manifestazione. Una sola parola: incomprensibile. Non tanto per il frontale, che è quello della golf classica, ma per il posteriore che, togliendo stemma e nome potrebbe benissimo essere scambiato per una Ssangyong sw di dieci anni fa (senza offesa per la Ssangyong). E fa sorridere che Quattroruote la definisca “interessante evoluzione della Golf”.
A proposito della casa cinese: assolutamente da non perdere il nuovo “cassone” chiamato Actyon, con il quale hanno deciso di guardare avanti facendolo assomigliare a un vecchio pickup americano anni ’50.
Un cenno merita la Morgan coupè, “pretamponata”. Un misto di bombature e spigoli che ha il suo culmine nel giroporta superiore dove le due curve che lo delimitano se ne vanno un po’ per i fatti loro…
Una cosa (tra le tante) che non ho capito: quasi tutte le case hanno presentato la loro versione del coupè-cabriolet. Perché all’Alfa non ci hanno pensato, lasciando la bellissima 159 Spider sotto un tendino nero piuttosto anacronistico?
Per fortuna poi si rimane incantati dalla strabiliante Maserati Granturismo: lunghissima ed elegantissima, che getta in ombra tutte le Aston Martin (perché proprio rosso lo spider? E quei cerchioni?? E le frecce laterali della Fiat 128???) e persino la nuova Jaguar, davvero niente male.
Ho cercato, purtroppo senza trovarle, le due novità del gruppo Fiat che non sono ancora riuscito a vedere dal vivo: Fiat 500 e Lancia Delta. Peccato, ripasserò.
In sintesi: tutti hanno il Suv (tranne la fiat), tutti hanno il coupè-cabriolet (tranne la fiat), tutti hanno presentato un timido studio di auto ibrida o ecologica (la Fiat non ricordo…).
In generale però è un salone sempre affascinante, quest’anno non eccezionale, ma con tante prime mondiali interessanti e qualche concept car degna di nota più nei dettagli che nella soluzione generale.
Un’ultima segnalazione: oscar simpatia ai “Camottini” della Opel, davvero geniali!

martedì 20 marzo 2007

Breve resoconto del Bilbolbul


Bello. Bologna è una città zeppa di storie. Arrivi in stazione e le senti sulla pelle.
Domenica 18 ore 9.30, ho avuto modo di giricchiarmela un po', incontro subito Laura Scarpa di partenza per tornare a Roma, il giorno prima aveva una presentazione con Vanna Vinci, quattro chiacchiere e via. Mi sono anche fatto dare una mezza indicazione visto che sul libretto si segnala un “Quadrivio Podestà” che non capisco dove sia, non essendo mai stato a Bologna controllo a quale numerino corrisponde sulla mappa del librino. Buio. Nessuna corrispondenza.
Procedo nei miei giri. Un gruppo di Foxtrot suona al centro della piazza, bravi.
Una Lamborghini della polizia attira l'attenzione dei maschietti e dei bambini.
Procedo nei miei giri per mostre e presentazioni. Il programma è ricco e voglio vedere il più possibile. Mi rendo conto che il libretto è graficamente molto bello ma leggermente incasinato, lo notano altri insieme a me alla ricerca delle esposizioni e delle presentazioni.
Raggiungo anche la presentazione di Evangelisti e Scozzari, interessante. Saluto Semerano e Toffolo. Procedo nei miei giri.
Piccole esposizioni in spazi dislocati a km di distanza. Presentazioni ricche in termini di oratori in spazi minuscoli, torno al benedetto “Quadrivio Podestà”, tento di raggiungere con Carlo Barbieri, Toffolo e Catacchio che fanno una dibattito al piano superiore della Linea, un caffè molto carino ma gremito di pubblico sopra sotto e di fianco. Ciccia. Demordo, quattro chiacchiere, saluto Igor che da dietro un vetro mi fa ciao ciao con la manina. È a far dediche dalle 11.00, una macchina da guerra. Con lui un mucchio di altri autori fighi tipo Mattotti, Nanni, Ponchione, Ghermandi, Marzocchi, somma na riga di coconiniani e vicini. Di sfuggita passa Gianni (Gipi), ciao ciao e parte a prendere il treno per tornare da sua madre. Riprendo i miei giri.
La zona della pinacoteca la raggiungo un po' a fatica anche se Davide mi aveva dato indicazioni precise e infatti se le avessi rispettate, sarei arrivato subito. Però questo mi permette di vedere l'interno le vie meno trafficate, i robbosi coi cani, i fighetti con le birre, i portici desolati. Adoro perdermi.
Vado a vedere la mostra di Magnus, eeeeeh, figata. Bello, wow, che neri, bravissimo, che palle. Avevano ragione Onofrio e Laura, Magnus è un maestro ma è tanto bravo che i suoi neri sono esattamente come si vedono in stampa, poca “ciccia strutturale” insomma, sì è bello vedere la tavola finita ma ancor più bello sarebbe stato vedere il processo creativo. Quand'è che si sporcava le mani? Tutto un po' troppo pulitino e ordinato. Poco credibile ma anche qui non si può dire brutta.
Vado nei bagni della pinacoteca mi abbandono ad un rilassante momento “olistico”.
Torno sui miei passi e vado al “Quadrivio Podestà” becco Igor e il mitico Alessandro Tota (fino ad allora ci eravamo sentiti solo telefonicamente) lo guardo in faccia. Evviva!
Quattro chiacchiere e via a prendere il treno per tornare a Genova.
Morale: a Genova 2 anni fa avevamo fatto una cosa simile il “Bonsubon” (notate l'assonanza) ma era organizzata nei locali del centro e quindi erano maggiormente raggiungibili, non si doveva camminare così tanto. La forza di questa fiera è sicuramente nelle ospitate, una riga di autori simili tutti insieme fa venire le bave. In definitiva però il tutto era un po' sacrificato. Ma come? In una città come Bologna? Daaai!!
L'anno prossimo se è così interessante torno però, se posso, preferirei meno cose piuttosto ma più fantasia per piacere.

martedì 13 marzo 2007

Pensieri di strada

Ci sono cose che devono far riflettere sul significato del nostro mestiere. Cose che toccano dentro, nel profondo.

venerdì 16 febbraio 2007

Permesso... grazie!

Qualcuno di voi forse già lo sa, al mio mestiere di grafico e colorista affianco quello di apicoltore e nel mio laboratorio in centro storico produco e vendo miele e suoi derivati.
Il laboratorio si trova in vico della Rosa, vicolo storico di cui si parla già dal 1600. Il laboratorio sorge per l'appunto in un antico convento di San Giovanni Battista.
Oltre ad essere famoso per l'architettura seicentesca, il vicolo è noto dal 1600, per la grande quantità di prostitute che un tempo erano per lo più italiane (le straniere stavano più verso la zona di prè).
Oggi il fiorire di nuove organizzazioni mafiose e i vari intrecci dovuti all'allargamento dei confini ha portato nuove etnie, sudamericane e africane di ogni genere. Grasse, alte, magre, belle, brutte, gentili, maleducate, prosperose, con le labbra a canotto oppure con dei vestitini che non lasciano nulla all'immaginazione.
Questo vedo tutti i giorni fuori dalla porta del mio laboratorio. Sia detto chiaro, a differenza della legge italiana che in questo caso specifico è di un'ipocrisia spaventosa, non reputo la prostituzione un reato per quanto possa trattarsi di un grave affronto alla donna in quanto tale, credo però che si tratti di un mestiere (il più antico del mondo non dimentichiamo), che ormai molte di loro lo facciano più per scelta che per costrizione (purtroppo la stragrande maggioranza è soggetta allo sfruttamento) e in quanto mestiere debba avere sedi e spazi idonei. Per capirci se vado dal dentista il dentista mi accoglie in uno studio, mi fa attendere in una sala d'aspetto, prende appuntamento attraverso il telefono e tutto quello che mi fa pagare segue ad una ricevuta. Le ragazze di vico rosa invece prendono appuntamento in strada, usano la strada come sala d'aspetto per i clienti che mi si fermano regolarmente davanti alla vetrina, dissimulando un interesse ai miei prodotti e quando il cliente paga ho idea che, per produrre una qualsiasi ricevuta, siano troppo occupate a chiudere le strabordanti poppone nelle camice tenute da dei tenacissimi bottoni di buona volontà.
Nella zona invece alla sinistra dell'ingresso del laboratorio, in prossimità del Baretto mal frequentato, troviamo un ricco mercato di magrebini e italiani che vendono senza alcun pudore droghe di ogni genere, con buona prevalenza di eroina. Le tecniche di spaccio sono molte e negli anni ne abbiamo colte alcune davvero geniali.
Siamo presi tra due e più fuochi, ma non ci arrendiamo. Anzi...
Mi è venuta in mente una proposta per il comune di Genova nella fattispecie al Dott. Merella, attuale prodigo assessore al traffico. Siccome ormai i "Tognolini" (particolari e odiosissimi dissuasori a forma di panettone) sono obsoleti e i classici dissuasori in ghisa a forma di pigna hanno perso tutti la pigna, pensavo... ma perché non rendiamo tutta Genova coerente con il trend del momento.
I "PROSTISSUASSORI".
In realtà si tratta di rendere coerente il resto della città, perché noi in vico Rosa li abbiamo già in carne ed ossa, con un'opzione più figa però, che se ci vai a letto ti lasciano libero il passaggio. Vuoi mettere?

giovedì 8 febbraio 2007

èppol i-fon


Pubblichiamo in esclusiva le immagini del nuovo prodotto ideato da Steve Jobs.
Messaggio per la Cisco: risparmiate i soldi degli avvocati, avete frainteso.

mercoledì 7 febbraio 2007


Io odio poche cose nella vita.
Alcune cose però mi fanno proprio venire i vermi.
Senza girarci troppo intorno...
io odio il Comic Sans.
Lo odio, non c'è niente da fare. Credo che mia madre mi abbia messo troppo comic sans nel latte quando ero piccolo ed ora sono intollerante.
Girando on-line mi sono reso conto di non essere da solo, il Comic Sans fa schifo a tanta altra gente.
E dire che quando nel 1994, Vincent Connare si inventò questo font per la Microsoft, nessuno avrebbe pensato si sarebbe arrivati a questo, è una sommossa planetaria.
La ragione non è tanto legata alla forma del font in se, certo si può dire anche che sia un po' passato di moda questo non fa certo bene alla sua immagine.
Il problema fondamentale, e in questo ho trovato accordo con il movimento “Ban Comic Sans”, (bancomicsans.com) è che di fatto il font stra usato in tutto il mondo viene spesso applicato in maniera totalmente inappropriata.
Senza andare ad analizzare le origini del font che sono per altro rintracciabili in internet su Wikipedia (it.wikipedia.org/wiki/Comic_Sans) e tralasciando le ragioni del buon Vincent Connare, credo che il comic sans si sia inimicato il settore, per il suo finto atteggiamento da libero carattere scritto a mano, il comic sans è un tarocco. Non ha nessuna forma, nessun “gesto” che ci possa far pensare ad una qualche somiglianza con uno script. Il comic sans è come uno di quei tipi che per fare chic, al ristorante beve il vino con il mignolo alzato, solo che è talmente facile da reperire che chiunque si cimenti nel mestiere di grafico per la propria attività, attore, cantante o pagliaccio che sia usa questo maledetto font, per altro mischiandolo poi con altri improbabili font come il VERDANA. Aiuto!
Esistono on-line parecchi siti che offrono gratuitamente font per fumetti (www.blambot.com ad esempio i font senza pallino rosso sono gratis).
Qui sotto trovate qualche link interessante oltre a quelli che ho già dato:
http://petitionspot.com/petitions/bancomicsans/
www.microsoft.com/typografy/fonts/font.aspx?FID=3&FNAME=comic%20sans%20ms

Da "Harry a pezzi" di Woody Allen.
Harry Block scende all'inferno e incontra un uomo.
Harry: "Perchè è qui?"
Uomo: "Ho inventato il Comic Sans"

Utenza ampliata 2

ecco la seconda puntata...
il riso abbonda sulla bocca degli stolti, i cretini invece abbondano con le penne rigate.
Un amico mi ha suggerito lo specchietto retrovisore, non ci sarei mai arrivato da solo, grazie Danig.
Presto succulente novità... rimanete collegati e soprattutto dite la vostra!!!

martedì 6 febbraio 2007

Utenza ampliata


Vi presentiamo le prime immagini di progetto che sta sviluppando un nuovo concetto di strumento per utenza ampilata.
Mentre il coltello è già in fase di prototipazione si sta lavorando anche su forchetta e cucchiaio. Purtroppo però questi stanno dando qualche grattacapo in più...

lunedì 5 febbraio 2007

CUBOTTA!


Eccola! Dopo mesi di duro travaglio è finalmente giunta sulla terra la caffettiera che farà tremare tutte le macchine espresso.
Cubotta, by Studio270 per Veraplast, nei migliori negozi. E anche negli altri.