giovedì 29 marzo 2007

NUMERO6 - New clip

Numero6 "verso casa"

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Questa è più una segnalazione, è uscito il nuovo video dei Numero6, firmato Bitossi, Piccardo, Vignolo. Il Piccardo in questione altri non è altri che mio fratello.
Uno dirà: "sai che forza, fa pubblicità al fratello maggiore..." forse a ragione.
Dico solo questo: Andate a vederlo il link è questo http://www.myspace.com/numero6 e poi ditemi se i Numero6 non sono seriamente un progetto figo.
Le location sono nei boschi di Cassano Spinola, atmosfera davvero umida...


Nel frattempo già che ci sono faccio un'altro spot al disco dei "Tre allegri ragazzi morti". Li sento da un po' di tempo e "La seconda rivoluzione sessuale" è un disco molto più maturo dei passati dischi. Ci sono un po' di sonorità che ricordano questo e quello ma è fatto davvero bene, bei testi, belle melodie (belle energiche), sonorità misuratissime e comunque questo fatto di sentirci ogni tanto gli USTMAMO, gli AFTERHOURS o gli SNAPORAZ e anche qualche pizzico dei VIRGINIANA mi riporta indietro a dei bei ricordi in musica, colonne sonore a momenti felici, forse felici proprio perché accompagnati da questa colonna sonora.

venerdì 23 marzo 2007

Appunti da Ginevra

Lo ammetto. L’ultima versione della golf non mi ha mai fatto impazzire. Non è brutta, anzi, ma sin dall’inizio mi ha lasciato abbastanza indifferente. Cosa che non è successa per la versione Variant che la Volkswagen ha presentato al Salone di Ginevra, a mio parere la novità più brutta della manifestazione. Una sola parola: incomprensibile. Non tanto per il frontale, che è quello della golf classica, ma per il posteriore che, togliendo stemma e nome potrebbe benissimo essere scambiato per una Ssangyong sw di dieci anni fa (senza offesa per la Ssangyong). E fa sorridere che Quattroruote la definisca “interessante evoluzione della Golf”.
A proposito della casa cinese: assolutamente da non perdere il nuovo “cassone” chiamato Actyon, con il quale hanno deciso di guardare avanti facendolo assomigliare a un vecchio pickup americano anni ’50.
Un cenno merita la Morgan coupè, “pretamponata”. Un misto di bombature e spigoli che ha il suo culmine nel giroporta superiore dove le due curve che lo delimitano se ne vanno un po’ per i fatti loro…
Una cosa (tra le tante) che non ho capito: quasi tutte le case hanno presentato la loro versione del coupè-cabriolet. Perché all’Alfa non ci hanno pensato, lasciando la bellissima 159 Spider sotto un tendino nero piuttosto anacronistico?
Per fortuna poi si rimane incantati dalla strabiliante Maserati Granturismo: lunghissima ed elegantissima, che getta in ombra tutte le Aston Martin (perché proprio rosso lo spider? E quei cerchioni?? E le frecce laterali della Fiat 128???) e persino la nuova Jaguar, davvero niente male.
Ho cercato, purtroppo senza trovarle, le due novità del gruppo Fiat che non sono ancora riuscito a vedere dal vivo: Fiat 500 e Lancia Delta. Peccato, ripasserò.
In sintesi: tutti hanno il Suv (tranne la fiat), tutti hanno il coupè-cabriolet (tranne la fiat), tutti hanno presentato un timido studio di auto ibrida o ecologica (la Fiat non ricordo…).
In generale però è un salone sempre affascinante, quest’anno non eccezionale, ma con tante prime mondiali interessanti e qualche concept car degna di nota più nei dettagli che nella soluzione generale.
Un’ultima segnalazione: oscar simpatia ai “Camottini” della Opel, davvero geniali!

martedì 20 marzo 2007

Breve resoconto del Bilbolbul


Bello. Bologna è una città zeppa di storie. Arrivi in stazione e le senti sulla pelle.
Domenica 18 ore 9.30, ho avuto modo di giricchiarmela un po', incontro subito Laura Scarpa di partenza per tornare a Roma, il giorno prima aveva una presentazione con Vanna Vinci, quattro chiacchiere e via. Mi sono anche fatto dare una mezza indicazione visto che sul libretto si segnala un “Quadrivio Podestà” che non capisco dove sia, non essendo mai stato a Bologna controllo a quale numerino corrisponde sulla mappa del librino. Buio. Nessuna corrispondenza.
Procedo nei miei giri. Un gruppo di Foxtrot suona al centro della piazza, bravi.
Una Lamborghini della polizia attira l'attenzione dei maschietti e dei bambini.
Procedo nei miei giri per mostre e presentazioni. Il programma è ricco e voglio vedere il più possibile. Mi rendo conto che il libretto è graficamente molto bello ma leggermente incasinato, lo notano altri insieme a me alla ricerca delle esposizioni e delle presentazioni.
Raggiungo anche la presentazione di Evangelisti e Scozzari, interessante. Saluto Semerano e Toffolo. Procedo nei miei giri.
Piccole esposizioni in spazi dislocati a km di distanza. Presentazioni ricche in termini di oratori in spazi minuscoli, torno al benedetto “Quadrivio Podestà”, tento di raggiungere con Carlo Barbieri, Toffolo e Catacchio che fanno una dibattito al piano superiore della Linea, un caffè molto carino ma gremito di pubblico sopra sotto e di fianco. Ciccia. Demordo, quattro chiacchiere, saluto Igor che da dietro un vetro mi fa ciao ciao con la manina. È a far dediche dalle 11.00, una macchina da guerra. Con lui un mucchio di altri autori fighi tipo Mattotti, Nanni, Ponchione, Ghermandi, Marzocchi, somma na riga di coconiniani e vicini. Di sfuggita passa Gianni (Gipi), ciao ciao e parte a prendere il treno per tornare da sua madre. Riprendo i miei giri.
La zona della pinacoteca la raggiungo un po' a fatica anche se Davide mi aveva dato indicazioni precise e infatti se le avessi rispettate, sarei arrivato subito. Però questo mi permette di vedere l'interno le vie meno trafficate, i robbosi coi cani, i fighetti con le birre, i portici desolati. Adoro perdermi.
Vado a vedere la mostra di Magnus, eeeeeh, figata. Bello, wow, che neri, bravissimo, che palle. Avevano ragione Onofrio e Laura, Magnus è un maestro ma è tanto bravo che i suoi neri sono esattamente come si vedono in stampa, poca “ciccia strutturale” insomma, sì è bello vedere la tavola finita ma ancor più bello sarebbe stato vedere il processo creativo. Quand'è che si sporcava le mani? Tutto un po' troppo pulitino e ordinato. Poco credibile ma anche qui non si può dire brutta.
Vado nei bagni della pinacoteca mi abbandono ad un rilassante momento “olistico”.
Torno sui miei passi e vado al “Quadrivio Podestà” becco Igor e il mitico Alessandro Tota (fino ad allora ci eravamo sentiti solo telefonicamente) lo guardo in faccia. Evviva!
Quattro chiacchiere e via a prendere il treno per tornare a Genova.
Morale: a Genova 2 anni fa avevamo fatto una cosa simile il “Bonsubon” (notate l'assonanza) ma era organizzata nei locali del centro e quindi erano maggiormente raggiungibili, non si doveva camminare così tanto. La forza di questa fiera è sicuramente nelle ospitate, una riga di autori simili tutti insieme fa venire le bave. In definitiva però il tutto era un po' sacrificato. Ma come? In una città come Bologna? Daaai!!
L'anno prossimo se è così interessante torno però, se posso, preferirei meno cose piuttosto ma più fantasia per piacere.

martedì 13 marzo 2007

Pensieri di strada

Ci sono cose che devono far riflettere sul significato del nostro mestiere. Cose che toccano dentro, nel profondo.