lunedì 16 aprile 2007

Il fumetto nuoce gravemente alla salute.

Leggendo molti blog di autori, fumettisti e fumettofili vari, noto serpeggiare una preoccupante ansia.
"Il fumetto bello è così, il fumetto brutto è cosà", "le graphic novel sono più belle", "il fumetto seriale è molto più bello", "il fumetto deve essere supportato da un disegno degno di tale nome", "il disegno deve essere accessorio alla narrazione" e via dicendo.
Allora dico anche io la mia. Che palle!!! :-)

Il momento attuale secondo me è uno dei più floridi e positivi che si siano mai visti. Come giustificare i cali di vendite in Italia allora? io non lo so, non sono un editore ma un ideuzza me la sono fatta. I fumetti sono diventati tantissimi, escono una quantità di titoli abnorme che per starci dietro bisogna dire addio a 3 o 4 stipendi. Tra tutti questi escono fumetti buoni e fumetti meno buoni ma escono anche fumetti geniali. Prendersi la fregatura è diventato più facile ma è anche diventato più facile scegliere e quindi oggi come oggi si preferisce premiare (con l'acquisto, si intende) il fumetto che ha un po' più di ciccia, quello che nutre il cuore oltre al cervello e alcune case editrici si sono specializzate a pubblicare prodotti coinvolgenti per davvero.

Prendiamo "S." di Gipi o "The Losers" di Diggle e Jock ma secondo me anche nel seriale italiano qualche bell'esperimento è stato fatto e si sta facendo, ad esempio non era male "John Doe" di Bartoli e Recchioni (cosa è stato della scintilla iniziale non ha importanza) il nuovo progetto di Enoch e Vietti "Drago Nero" (che mutua John Bolton? speriamo di no) è un progetto che sulla carta promette bene. "Gea" dello stesso Enoch è stata una bellissima avventura.
Non voglio fare una lista di ciò che mi piace quindi mi fermo. Dico solo che il fumetto di etichetta non mi pare soffra così tanto e che gli addetti ai lavori competenti ci siano tutti e allora perché questa gara a chi è più bello?
Anche qui mi sono fatto un idea. Una volta si parlava della CRISI DEL FUMETTO, una volta era colpa degli editori che non investivano, poi erano le case di distribuzione, poi le librerie che non ordinavano, poi la poca cultura del prodotto, (riporto ricordi di chiacchierate con editori in circa 10 anni di fiere varie) oggi si cerca di attribuire la colpa al tipo di prodotto editoriale, da qui la Graphic Novel è nobile, il Romanzo a fumetti è più figo, il seriale è più divertente, si cerca di attribuire al proprio settore di Produzione/Fruizione l'aggettivo migliorativo, insomma si prova a darsi un tono. In più mettiamoci il fatto che il blog è uno strumento diretto per esprimere concetti con immediatezza e ricevere risposte veloci e il gioco è fatto. Fiumi di gente che parte discutendo e finisce litigando. Che tristezza. :-(

Allora faccio un appello a te caro lettore, io credo che i fumetti di oggi non abbiano nulla da invidiare ai fumetti del passato. Esistono ancora ottimi narratori e ottimi disegnatori e anche ottimi autori completi, basta avere la voglia di scrivere belle storie ma anche la voglia di cercare e leggere le belle storie. Se vuoi puoi sottoscrivere questo post per rassicurare Autori e Lettori che il fumetto che producono e leggono è buon fumetto e che il gusto personale non viene messo in discussione. Sembrerà forse inutile e infatti lo è ma se qualcuno non fa qualcosa presto ci troveremo invasi da un branco di checce isteriche pronte a grafiarci tutti solo perché abbiamo detto che preferiamo Geppo a V for Vendetta. Dai pazza cosa stai aspettando!?